lunedì 7 giugno 2010

La Forza Dei Dividendi

Quando studiavo Tecnica Bancaria, parecchi anni fa, l'insegnante mi disse che era la rivalutazione del loro prezzo che produceva in gran parte il rendimento delle azioni. Erano anni in cui i comuni titoli di Stato rendevano oltre il 10% netto, un tasso così elevato da fare sparire l'importanza del dividendo.
Eppure, oggi come allora, questa forma di reddito che le azioni distribuiscono è molto importante.

Lo è al punto di trasformare un investimento in perdita in uno in utile come ti spiegherò ora.

Prima ti dico che i dividendi delle azioni e le commissioni di gestione dei fondi sono i due lati opposti della stessa medaglia, perché agiscono in modo contrario sul tuo portafoglio. Le commissioni lo erodono, così con il passare degli anni un investimento in perdita continuerà a peggiorare.

Conosco diverse perone che hanno sottoscritto fondi azionari esattamente dieci anni fa e ora sono in deficit. Si trovano in questa situazione un po' perché i mercati non hanno più registrato rialzi così forti da permettere il recupero delle perdite. Ma sono anche in “profondo rosso” a causa del tarlo delle commissioni di gestione.
Chi invece ha mantenuto in portafoglio singole azioni oppure ETF azionari che pagano il dividendo, si trova in una situazione del tutto diversa.
Sono certo che hai già intuito il motivo.

Anno dopo anno il dividendo è denaro che ti 'torna indietro' contribuendo con il trascorrere del tempo, ad appianare le perdite.
Hai presente un bambino che gioca con la sabbia? Immaginalo seduto accanto ad un grosso secchio, posto accanto a lui sulla spiaggia.
Il bimbo ha in mano una cucchiaio e con esso travasa la sabbia nel recipiente. Passaggio dopo passaggio il piccolo riuscirà a riempire il secchio fino a farlo traboccare.
E' proprio quello che succede con i dividendi.

'Ho avuto una bella sorpresa verificando l'andamento del mio investimento' mi ha detto ieri un cliente. 'Ho ascoltato il suo consiglio dieci anni fa ed ora sono molto soddisfatto'.
Mi fa sempre piacere quando vedo negli occhi della persone brillare con una splendida luce. E' il segno tangibile della loro soddisfazione.
'Gentile Paolo, a che cosa allude?' ribatto io
'Al fatto che ho comprato un pacchetto di azioni ai tempi della bolla internet. Solo che, seguendo quello che lei mi disse, ho scelto titoli che pagassero dividendi. Bene, i prezzi sono ancora in perdita dopo tutti questi anni, ma grazie ai dividendi sono rientrato in possesso dei miei soldi' rispose Paolo gongolante.

Ti propongo un esempio numerico. Hai comprato un'azione che costava 100 € mentre ora ne vale solo 60. Una bella botta che corrisponde al 40% di perdita sul capitale investito. Però l'azienda ogni anno ha pagato un dividendo medio di 2 € negli ultimi dieci anni.
Per te significa avere incassato 20€, ossia aver ridotto la perdita al 20%, poiché il tuo titolo vale oggi 60€, più 20€ dei dividendi incassati. Hai ragione di essere scontento a causa del danno, ma inizi a vedere la luce in fondo al tunnel, non è vero?

“Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo. Ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo.”
L'aforisma di Abramo Lincoln si adatta perfettamente al nostro caso, perché le banche trascurano l'importanza dei dividendi.

Il tuo consulente ti ha mai esposto ragionamenti analoghi? Ti ha mai detto che i dividendi sono un toccasana per generare reddito dal tuo portafoglio e per ridurre le perdite?

Oppure ti ha inculcato l'idea che le azioni rendono grazie agli incrementi di valore delle quotazioni?
I fondi di investimento incassano i dividendi delle azioni che detengono. Purtroppo però gran parte di questo ricavo è corroso dalle commissioni. Ecco perché ti consiglio di prestare la massima attenzione a questo aspetto.

Ci sono molti ETF che distribuiscono il dividendo e che costano poco. Perché non scegliere invece quelli che capitalizzano i proventi?
Io preferisco ottenere un reddito che mi entra in tasca, che posso decidere se reinvestire o meno e che mi dà una certa trasparenza. Gli ETF con reinvestimento automatico, invece, non ti permettono di conoscere l'ammontare che la società ha incassato. A patto che costino poco, però, anche questi sono da preferire a molti dei tradizionali fondi comuni che la tua banca ti propone.

Buon investimento

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