venerdì 30 aprile 2010

Tesoro, Mi Sono Giocato La Pensione

'Vede signor Rossi, dal momento che ha ancora molti anni davanti a sé prima di andare in pensione, le consiglio di scegliere la linea azionaria'.

Stavo prendendo un caffè quando ho udito la voce di un mio collega. Era in compagnia di un cliente che stava cercando di convincere a sottoscrivere un fondo pensione.

Se ti è capitato di affrontare l'argomento, sarai a conoscenza dell'impostazione prevalente: maggiore è il periodo di investimento e tanto più alta deve essere la quota azionaria detenuta.

Questo è quello che dicono le banche. Vallo a raccontare a quelle persone in America che hanno visto scomparire la propria speranza di ottenere una rendita integrativa a causa dell'andamento avverso dei mercati azionari degli ultimi anni...

Lo abbiamo ripetuto più volte: le borse sono rischiose per cui non è quasi mai opportuno investirvi i soldi destinati all'integrazione pensionistica.

Ma allora perché è così diffusa questa convinzione?

Credo per due motivi:

1)le linee azionarie dei fondi pensione sono più redditizie in termini di commissioni di gestione

2)poiché a preoccuparsi per la propria pensione sono persone ultra quarantenni, solitamente, è necessario che le somme impiegate rendano molto al fine di offrire una rendita soddisfacente a causa dei pochi anni che mancano al traguardo.

Pensa ad un cinquantenne che voglia garantirsi una rendita integrativa di euro 800 al mese a partire dai 65 fino agli 85 anni, con un rendimento del 2%. Dovrebbe versare nei 15 anni che mancano alla pensione 9.077,08 euro. Una somma insostenibile. Ecco la necessità di aumentare il rendimento (ed anche il rischio).

Quello che nessuno ti dice è che il tempo è fondamentale, perché permette di raggiungere il medesimo obiettivo senza correre rischi aggiuntivi.

Immagina un giovane uomo di 25 anni: potrebbe raggiungere il medesimo obiettivo con un risparmio annuo di 2.598,82 euro semplicemente grazie ad un rendimento certo del 2%.
Iniziando a 35 anni occorrerebbero 3.869,39 euro annui, ancora sostenibili entro certi limiti.

Il consiglio che ti do è dunque semplice. Inizia al più presto a risparmiare in vista di un obiettivo futuro importante quale la pensione. Se attendi troppo dovrai correre molti rischi al fine di ottenere un rendimento elevato dai tuoi soldi per generare una rendita sufficientemente “ricca”.

Se invece inizi subito puoi barattare il rischio con il tempo orientando i tuoi risparmi verso forme sicure. Eviterai in tale modo di trovarti all'età della pensione senza il denaro necessario, perché il rendimento dei tuoi risparmi non è stato quello previsto.

Ti piacerebbe dover dire a tua moglie 'tesoro, mi sono giocato la pensione. Mi sa che dovrò lavorare ancora un po' di anni perché i soldi che avevo investito per incrementare le entrate sono stati bruciati dalla crisi sui mercati azionari'?
Sono sicuro di no.

Per la tua pensione costruisci certezze e non basarti su ipotesi di rendimento: potresti pentirtene.
Un ultimo consiglio: non dimenticare l'erosione causata dall'inflazione, per cui investi in strumenti che ti offrano un rendimento reale.

Sono a disposizione per fornire tutti i dettagli dei calcoli riportati sopra.

Alla prossima!!

Buon investimento

venerdì 23 aprile 2010

Grandi Braccia, Grandi Mani Avrò Per Te

Anna Mazzini, in arte Mina, abbandonò la scena pubblica nel 1978.
E' abbastanza comune tra le persone di successo la scelta di ritirarsi al culmine della propria carriera, nel momento più 'magico'.

Stai tranquillo, io non sono ancora arrivato ad essere una celebrità, per cui continuerò a scrivere i miei post. per te. La tentazione di comportarsi come Mina, però, solletica anche i gestori dei fondi di investimento.
Spesso accade, infatti, che quelli che hanno ottenuto in passato rendimenti stratosferici, non siano più in grado di continuare negli anni successivi all'età dell'oro. Questo fenomeno non riguarda in modo indistinto tutti, com'è ovvio, ma metterti in guardia è mio dovere.

Un lettore del blog mi ha chiesto in privato un consiglio sul fondo Carmignac Patrimoine.
Come forse sai già si tratta di un prodotto bilanciato che ha offerto fino ad oggi ottimi rendimenti. Quando avrai letto con attenzione questo mio articolo capirai meglio perché sono abbastanza perplesso che il futuro sia altrettanto roseo del passato.

Due sono i 'talloni di Achille' dello strumento, perché rappresentano punti critici che è opportuno mettere bene a fuoco:

la dimensione del patrimonio in gestione al 31/12/2009 il fondo aveva una consistenza di euro 14.317.216.788 (fonte:www.carmignac.it). Pensi che sia facile gestire un pachiderma del genere? Tieni presente che un fondo non può investire in titoli dello stesso emittente oltre una percentuale predeterminata del capitale dello stesso, per evitare di assumerne il controllo. Questo fa sì che restano esclusi dai titoli acquistabili, tutti quelli che scambiano poco, o che hanno poco 'flottante'. A mano a mano che il patrimonio cresce, si assottigliano le opportunità di investimento. Va da sé che se non sarà più possibile acquistare titoli potenzialmente interessanti ma poco noti e scambiati al minimo, anche la performance ne risentirà

il livello del rapporto 'prezzo/utili' al 31/3/2010 il P/E medio dei titoli azionari che il Patrimoine deteneva era pari a 14,39 (fonte: www.morningstar.it). Ti ripeto il concetto con parole più semplici: gli attivi del fondo non sono più così 'a buon mercato', per cui la quota del Carmignac è a rischio 'cadute' se e nel momento in cui le borse dovessero scendere. La quota parte che il fondo ha investita in azioni alla stessa data era del 34,20%.

A questo punto voglio aggiungere una considerazione più generale.
Quando un qualsiasi fondo grazie alle “grandi braccia e grandi mani” rappresentate dai rendimenti passati ha raccolto parecchi soldi, chi lo amministra non ha più incentivi a rischiare per distinguersi dalla massa. Ormai le commissioni di gestione producono, in modo automatico, un notevole flusso di reddito per la società che gestisce il patrimonio del fondo, così quest'ultima cercherà di seguire la media dei concorrenti. Il rischio necessario per cercare di battere il mercato non è più remunerativo: il prodotto è osannato dalle banche che lo vendono a piene mani, eventuali errori si ripercuoterebbero in maniera drammatica sulle masse gestite (e quindi sull'ammontare delle commissioni intascate). La strategia migliore da adottare è quella di non scontentare i clienti affinché non disinvestano. Questa è la realtà.

Carmignac come Mina?

Non lo so. Nessuno può saperlo, ma la prudenza è d'obbligo.
In questo panorama mutevole esiste però una certezza: la sottoscrizione di questo fondo, dal nome simile ad un liquore, costa il 4% per la classe A. Se invece scegli la classe E sarai salassato da commissioni di gestione più elevate che compensano il mancato prelievo iniziale.

Sono arrivato al termine del post e, come ti avevo anticipato, è tempo di decisioni. Io ho fatto la mia scelta: non sottoscriverò Patrimoine né lo consiglierò agli amici che seguo privatamente.

E tu che cosa scegli di fare?

Buon investimento

lunedì 19 aprile 2010

Il Quarzo è Solido? Quello di Poste Italiane No

Appartengo a quella categoria di persone che iniziano ad aprile ad allenarsi in vista dell'estate.
Ero rientrato a casa dopo una corsa al parco e nell'attesa del mio turno sotto la doccia quando lo sguardo è caduto su un foglietto che mia moglie aveva preso in posta.
“Solido e prezioso, solo quarzo è così”.

Che cos'è?
Scopriamolo insieme.
Si tratta di una polizza assicurativa sulla vita, di tipo indicizzato, ossia che 'lega' parte della remunerazione all'indice di borsa DJ Eurostoxx 50.
La durata è compresa tra i 7 anni e 17 giorni ed i 7 anni e 4 mesi a seconda della data di partenza.
Gli interessi pagati sono del 4% lordo il primo anno, il 4,50% il terzo ed il 5% il quinto. L'ultimo anno potrebbe esserci ancora una cedola pari al 14,75% della variazione (se positiva) dell'indice.

Sai che cosa significa questo?

Se a scadenza (tra sette anni) l'indice DJ Eurostoxx 50 sarà negativo o stabile il rendimento del titolo sarà stato solo dell'1,71% netto. Gli interessi, infatti, sono pagati solo ogni due anni: il secondo, quarto e sesto anno non percepirai nulla!!

Dal sito www.tradinglab.it apprendo che il BTP con scadenza 1 agosto 2017 ha un rendimento netto del 2,57% (dati al 16 aprile 2009). E' vero che sul BTP dovresti pagare la commissione in acquisto, ma il rendimento resta comunque elevato rispetto a quello offerto dalla polizza delle Poste.

Che cosa accadrebbe se l'indice DJ Eurostoxx 50 salisse ad esempio del 10%?
L'extra profitto per te sarebbe pari al 14,75% di quella variazione, ovvero corrisponderebbe all'1,475% lordo.
Nulla viene detto in merito alle condizioni di uscita anticipata dal contratto.
Tieni presente che sottoscrivendo la polizza postale vincoli i tuoi soldi per 7 anni in un contesto di tassi di interesse al rialzo per un misero 1,71% netto...

Affinché il prodotto della Posta renda come un BTP occorre che la 'cedola premio' finale sia del 6,40%, condizione che si realizza con un rialzo dell'indice del 43,40%. (ho ipotizzato, per semplicità che la durata di Quarzo sia di sette anni esatti).
Ricorda infine che è molto meno costoso vendere un BTP che smontare una polizza...

Ora hai tutti gli elementi per trarre le tue conclusioni, ma il mio consiglio spassionato è di evitare di aderire a questa offerta.
Ars longa, vita brevis” dicevano i latini. E' il mio turno sotto la doccia...

Buon investimento

giovedì 15 aprile 2010

Novità Strepitosa: I Segreti Che La Tua Banca Non Ti Svelerà Mai

Immagina di conoscere alcuni segreti che ti permettano di guadagnare molti soldi a patto di non svelarli ad altri.
Può trattarsi della ricetta di una bevanda di successo, oppure della procedura per lavorare un certo materiale. Li diffonderesti tra il pubblico?
Sono sicuro di no.

I bancari ed i promotori finanziari sono in questa situazione. Se spiegano in modo chiaro, semplice e dettagliato a te come investire i tuoi soldi al meglio, hanno la certezza di perdere parte dei loro guadagni.
E come si comportano di conseguenza? In maniera cinica nei tuoi confronti.

Ma tu hai il diritto di difendere i tuoi preziosi risparmi.
Il libro I SEGRETI BANCARI che ho scritto per te può essere la tua guida indispensabile e ricca di consigli, capace di farti evitare le trappole che gli istituti ti tendono e di farti investire in modo saggio i tuoi sudati risparmi.

Avrai a tua disposizione l'esperienza di un bancario che da vecchia data lavora per un primario istituto e che ha deciso di sedersi dal tuo stesso lato della scrivania.
Grazie alla lettura di questo libro imparerai:

- a mettere a fuoco il vero e reale motivo per cui i tuoi investimenti non ti danno i risultati sperati

- a capire a fondo il funzionamento della banca moderna e come distinguere i consigli 'interessati' da quelli 'buoni'

- a riprendere il controllo dei tuoi soldi investendo, da solo, i tuoi risparmi in modo sicuro e finalmente remunerativo

Immagina come sarebbe serena la tua vita se potessi gestire i tuoi risparmi senza preoccupazioni.
Immagina come sarebbe serena la tua vita se solo dedicassi due ore alla lettura di un libro capace di farti arrivare disinvolto e preparato all’appuntamento con un promotore finanziario o un addetto bancario.

I 15 euro del costo dell’opera te ne farebbero risparmiare o guadagnare 100, 1.000 o 10.000 nell’arco della tua vita di imprenditore, professionista, risparmiatore o investitore.


SAVER
I ‘SEGRETI BANCARI’
La guida semplice e indispensabile per non farti ingannare da Banche e consulenti finanziari
CSA Editrice
ISBN: 9788896703090

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Alla prossima e.... buona lettura

lunedì 12 aprile 2010

Italian minds

Sono appassionato, da sempre, di libri e film gialli. Ho trascorso l'autunno a guardare la serie televisiva “criminal minds”. La conosci?
I protagonisti sono un gruppo di poliziotti dell'FBI che ricercano pericolosi serial killer spostandosi da uno all'altro degli States. Il compito della squadra è delineare il profilo psicologico dell'assassino per ridurre il più possibile il campo delle ricerche ed afferrarlo.

Che ne pensi provassimo anche noi a tracciare un profilo?
Rilassati, non voglio entrare nella tua mente, ma solo individuare con te le caratteristiche tipiche del risparmiatore medio italiano.

Di solito il cliente standard si comporta pressappoco così:

(1)si fida della propria banca
il risparmiatore ha perso del tutto la propria obiettività. Arriva a credere addirittura che la banca lo consigli bene, che sia dalla sua parte. Quasi mai ascolta in modo attento e critico ciò che chi sta dall'altra parte gli dice. “Sottoscrivere questo fondo o questo titolo emesso dalla banca non comporta nessun costo” è una delle frasi più comuni che si sentono allo sportello. Forse la banca lavora gratis? Perde tempo nel convincere il proprio cliente a sottoscrivere un determinato prodotto finanziario che a lei non rende nulla? Pensaci...

(2)si lascia sedurre dai risultati passati di un investimento
ricordi la metafora di mister Market? Quando la banca propone un investimento, lo fa sulla base dell'euforia collettiva, poiché sa che è più facile per lei piazzartelo contando sul motto “così stanno facendo tutti”. Al contrario il tuo socio, mister Market, è in quel momento sovraeccitato: vede tutto rosa e ti venderà a caro prezzo la sua partecipazione.

(3)Non vende mai in perdita
soffre a liquidare in perdita un investimento precedentemente effettuato. Questo può essere controproducente. Immagina uno strumento finanziario che generi alla banca delle commissioni di mantenimento. Se tu ti ostini a non venderlo, la banca continuerà a guadagnare sui tuoi risparmi, mentre tu accumulerai perdite su perdite a causa del prelievo “silenzioso”. Bada, caro Lettore, che non stiamo parlando di cose strane, ma dei normali fondi comuni che probabilmente avrai in portafoglio....

Abbiamo visto, in questo post, le caratteristiche psicologiche che accomunano moltissimi risparmiatori italiani (e non solo). L'obiettivo è preciso: metterti in guardia.

Se ti riconosci in questo profilo, stai attento. Io sto dalla tua parte, la tua banca purtroppo no.

Sii più accorto e smaliziato quando parli con un funzionario. Se vivi in un paese e conosci personalmente il tuo bancario di fiducia fai comunque attenzione. Egli in quel momento non è il tuo amico, il tuo vicino di casa o quant'altro, bensì uno stipendiato dalla banca per fare ciò che colei che gli dà da vivere gli chiede.

Stai alla larga dalle mode finanziarie e tieni sempre d'occhio i costi dei tuoi investimenti. Alcuni di essi non hanno oneri di mantenimento (è il caso di azioni o obbligazioni singole), altri invece perdono valore per il semplice trascorrere del tempo. Valuta attentamente se conviene mantenerli o se è meglio spostarsi su altri prodotti meno costosi.

Dopo che la serie “criminal minds” è terminata mi sono appassionato al nuovo telefilm “the mentalist”. Te lo consiglio.

Buon investimento

mercoledì 7 aprile 2010

La difesa dell'avaro - seconda parte

L'amico Light Quantum aveva scritto per noi un articolo, molto interessante, che ci spiegava in modo semplice il funzionamento della Scuola Economica Austriaca.
Ora pubblico il secondo pezzo, ringraziando ancora l'Amico per la sua gradita collaborazione.

Nel post precedente abbiamo visto come “il paradosso del risparmio” porti ad affermare che in un’economia più vi è risparmio e meno si spende per i consumi, meno saranno i guadagni e i posti di lavoro disponibili.

Ciò dimostrerebbe come il risparmio possa risultare deleterio per l’economia e possa quindi causare recessioni economiche.

Come dicevamo, tale ragionamento ispirato dalla dottrina Keynesiana, seppur plausibile, trascura un fatto fondamentale: non viene preso in considerazione il fatto che i prezzi cambiano. Prima che un venditore al dettaglio inizi a licenziare e ridurre gli ordini ai fornitori, di solito egli cercherà di abbassare i prezzi. Questo sarà sufficiente per porre fine al circolo vizioso di disoccupazione e depressione di cui sopra. Come? Ve lo spiego subito.

Trattenendo denaro fuori dai consumi o dagli investimenti, l’avaro accantonatore provoca una diminuzione della quantità di denaro disponibile. La quantità di beni e servizi disponibili però è rimasta la stessa, per cui i prezzi scendono. Meno sono i soldi disponibili infatti, più alto è il loro potere d’acquisto, ferme restando le altre variabili.

Non ci sono controindicazioni all’abbassamento dei prezzi, anzi! Grazie all’avaro che non spende, gli altri individui possono beneficiare di beni e servizi che costano meno. I prezzi più bassi non potranno quindi provocare depressioni (al contrario cercare di controllare o fissare i prezzi porterà a gravi problemi per l’economia): gli affari continueranno con successo come prima, solo ad un livello di prezzi inferiore. La causa delle recessioni è quindi da cercare altrove.

Per finire, spostiamo il ragionamento dall’economia (teoria logica oggettiva – profitti/perdite) alla morale (teoria etica soggettiva – giusto/sbagliato), due campi ben distinti e che può essere pericoloso confondere. Ci si chiede: non è del tutto sterile lasciare del denaro accantonato sotto al materasso dove non produce interessi? Sì certo.

Ma allora può forse essere ritenuto sterile il denaro conservato nei portafogli solo perché non produce interessi? Se qualcuno si astiene dal guadagnare interessi sul proprio denaro e preferisce tenerlo in contanti quel denaro potrà essere inutile dal nostro punto di vista, ma evidentemente non lo è dal suo. L’avaro potrebbe tenersi il denaro non per spese o investimenti futuri, ma piuttosto per la pura gioia di conservare denaro contante (stile zio Paperone).

Come può l’economista definire sterile la gioia? Chi colleziona e accantona opere d’arte non è certo descritta come persona dedita ad attività sterili. I gusti cambiano da persona a persona e ciò che è sterile per uno può non esserlo per un altro.

Lungi dall’essere nocivo alla società l’avaro è quindi un benefattore!


Liberamente ispirato al libro di Walter Block “Defending the Undefendable” NY, 1976.