giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale ad ognuno dei miei venticinque lettori...


Caro Lettore,
“i segreti bancari” festeggia il primo Natale a distanza di pochi giorni dalla sua nascita.

Con questo breve post, fuori tema, voglio porgerti con tutto il cuore i miei migliori auguri di buone feste e ringraziarti per aver intrapreso con me quest'avventura sul web.

Il blog nasce dalla mia passione per la finanza, dal mio ardente desiderio di aiutare gli altri, dalla volontà di essere una voce fuori dal coro che dice in modo chiaro come fare per difendersi dai consigli interessati delle banche, assicurazioni e promotori finanziari.

Devo dire che sono molto sorpreso dal successo che stiamo ottenendo: le 160 pagine viste, i 115 visitatori e i 2 lettori fissi al 24 dicembre 2009 sono per me la testimonianza che stiamo andando nella direzione giusta.

Partito in sordina, senza nessun aggancio a motori di ricerca e senza spamming, “i segreti bancari” sta facendo capolino nello sterminato mondo del web, raccogliendo consensi e nuove adesioni ogni giorno che passa.

Poiché questo è l'ultimo post dell'anno, ti anticipo che per il 2010 ho in programma tante interessanti novità.
Ti spiegherò come evitare le trappole delle carte di credito, ti parlerò delle banche on line, approfondiremo i motivi per i quali è opportuno evitare le obbligazioni strutturate offerte dalle banche ed i costi nascosti delle polizze vita.

Tu continua a seguirmi con la stessa dedizione e lo stesso affetto che mi hai dimostrato sinora e vedrai che ci divertiremo insieme!!
E, se lo ritieni utile, dammi una mano a diffondere il mio blog parlandone con amici e conoscenti.
Loro ti saranno riconoscenti ed io sarò felice di aver dato un aiuto concreto a tanti Amici sconosciuti e senza volto che popolano il web...

Alla prossima e buon investimento (hemm volevo scrivere BUON NATALE)

lunedì 21 dicembre 2009

Le riviste hard ed i consigli delle banche

La scorsa volta, caro Lettore, ci siamo salutati con una domanda.

Ci siamo chiesti: “ma quando le banche consigliano una strategia di investimento, lo fanno avendo a cuore il guadagno del cliente oppure solo il proprio”?

La risposta, diabolicamente, è: “solo il proprio”.
Le banche offrono strumenti di investimento e danno consigli che permettano a loro stesse di trarre il massimo guadagno, a prescindere da tutto il resto.

Ora ti racconterò una storiella divertente per chiarire il concetto.

Un mio conoscente è titolare di un'edicola situata in un piccolo paese dell'anonima provincia italiana, uno di quei luoghi nei quali la vita scorre tranquilla ed in cui le tradizioni sono dure a morire. Ad un certo punto l'edicolante ha raggiunto la “celebrità” perché è finito sul giornale locale, accusato di aver esposto nella vetrina della sua edicola delle riviste pornografiche.

Il paese era indignato a causa di ciò, ma l'esercente ha candidamente risposto di essere un negoziante che si limitava a vendere i prodotti che il mercato gli chiedeva.
Per lui era assolutamente uguale vendere riviste hard piuttosto che albi da colorare. L' importante era vendere, perché quello era il suo unico obiettivo. La risposta mi ricorda molto la novella di Chichibio cuoco del Boccaccio per la sua arguzia.

L'aspetto che a noi interessa è però un altro: l'edicolante non vende cosa gli piace o cosa è “etico” ma cosa è più richiesto dalla gente.

Lo stesso atteggiamento è tenuto dalle banche. Esse non elaborano strategie efficaci e redditizie ma contro corrente. Esse elaborano strategie che diano al mercato cosa questo chiede.
Se facessero dell'educazione finanziaria perderebbero tempo ed inoltre il cliente smaliziato sarebbe una persona difficile da manipolare. Meglio che resti all'oscuro di certi meccanismi.

Nel corso degli anni abbiamo assistito, purtroppo, a molti esempi che dimostrano come le banche assecondino paura e avidità del risparmiatore al fine di trarre un iniquo vantaggio.
Ecco quello che è successo nel recente passato: nel 1999 e nel 2000 sembrava che le aziende tecnologiche e legate ad internet fossero delle macchine genera soldi per tutti. Invece di mettere in guardia dalla colossale bolla che si stava montando, le banche spinsero molto i clienti verso la sottoscrizione di fondi azionari specializzati nel settore. Facendo leva sull'avidità delle persone ottennero delle grasse commissioni di sottoscrizione e continuarono a lucrare quelle di gestione negli anni successivi, poiché i risparmiatori che avevano subito delle perdite si guardarono bene dal disinvestire i propri fondi.

Nel marzo del 2003 i mercati azionari finirono la rovinosa caduta per iniziare una forte risalita durata sino a fine 2007. Cosa hanno proposto le banche ai clienti nell'inverno del 2003 ossia quando i mercati erano vicini ai minimi? Hai indovinato, amico Lettore, obbligazioni e polizze a capitale garantito. La gente, spaventata da due anni e mezzo di crolli di borsa aveva paura. Il contesto ideale per piazzare costose polizze che non rendessero nulla al cliente ma che gli dessero ciò che lui chiedeva: la tranquillità.

Il 2008 è stato l'anno delle materie prime. Ecco allora nascere fondi e certificati che permettevano di cogliere questa “opportunità”.

Ed ora? Come hai notato le banche ma anche le aziende (come ad esempio Eni) stanno emettendo obbligazioni per lo più a tasso fisso. I tassi di interesse sono ai minimi ed è facile prevedere che nei prossimi anni saliranno, per cui chi ha sottoscritto titoli a tasso fisso resterà di nuovo scottato.

Il consiglio che ti do, caro Lettore, è di ragionare sempre con la tua testa e spesso di fare il contrario di quello che ti viene proposto.

Il luogo comune è: “chi lavora in banca ha più informazioni di me così mi può consigliare bene”.
La verità invece è: “chi lavora in banca deve vendere cosa la banca propone e i prodotti venduti allo sportello sono i più appetibili secondo la logica errata del risparmiatore.”

Se non sai che cosa fare con i tuoi soldi, amico Lettore, lasciali fermi sul conto corrente o sul deposito a risparmio fino a che non avrai le idee più chiare ma non lasciarti sedurre in nessun caso dalle mode finanziarie...

Buon investimento

martedì 15 dicembre 2009

Il lungo periodo e l'investimento lento

“L'investimento in borsa va visto nel lungo periodo...”. Mi suona ancora nelle orecchie la voce suadente del funzionario di banca che risponde così alla mia obiezione in merito agli scarsi risultati ottenuti dal fondo azionario internazionale da lui consigliatomi anni addietro.

Mi piacerebbe che il lungo periodo non fosse solo un'espressione per indicare un numero imprecisato di anni, ma fosse un concetto più circoscritto. Mi chiedo se dieci anni siano un lungo periodo. Probabilmente lo sono per la maggior parte delle persone. Purtroppo un investimento azionario effettuato 11 anni fa, nel 1998, su un paniere di azioni diversificate a livello mondiale sarebbe, a dicembre 2009, ancora in perdita.

Per essere buoni non consideriamo un fondo di investimento in particolare, ma l'indice MSCI World netto in euro, con reinvestimento dei dividendi, così risparmiamo al nostro gestore la magra figura di aver fatto peggio dell'indice.

Il MSCI World rappresenta l'andamento delle borse mondiali, pertanto è imparziale.

Dal sito www.mscibarra.com ho scaricato la seguente tabella con i valori annuali:

A dispetto del salvifico “lungo periodo” e considerando il reinvestimento dei dividendi, dopo 11 anni di pazienza avremmo perso il 6,326% senza contare gli interessi. Su 11.000 euro impiegati ne avremmo oggi 10.304,14.

Lezione numero 1: il lungo periodo non è la cura per sanare la rischiosità dell'investimento azionario.

Quando investi in azioni, caro Lettore, ricorda sempre che puoi perdere!!

Immaginiamo adesso di suddividere i nostri 11.000 euro investiti in tranches da 1.000 euro annuali.

Le “quote” acquistate sarebbero state le seguenti:

Al 30/11/2009 ci troveremmo con 103,17 quote del valore di 93,674 per un controvalore di euro 9.664,35.


La sorpresa è notevole: da anni ci hanno abituati all'idea che “investire a rate” permetta di ottenere rendimenti migliori rispetto all'investimento una tantum...

Evidentemente qualche cosa non funziona oppure ci hanno raccontato una frottola....


Lezione numero 2: ogni metodo per ridurre il rischio funziona in certi contesti ma non in altri. Il metodo per ridurre i rischi in assoluto non esiste.


L'investimento a rate è un'ottima forma di impiego dei propri soldi, ma presenta un limite: se il mercato sale per buona parte del periodo per poi scendere alla fine, i risultati, come visto, non saranno buoni.


Al contrario se il mercato tracolla non appena il nostro piano è partito per poi riprendersi quando i versamenti stanno per concludersi, allora questo metodo dà risultati davvero brillanti.


Se intendi investire in un momento di mercato in cui le quotazioni ti paiono eccessivamente elevate, da un lato non vuoi “perdere il treno” ma dall'altra hai paura di entrare sui massimi, il metodo dell'investimento a rate fa al caso tuo...


Dopo una rovinosa caduta di tutte le borse mondiali avvenuta nel 2008, le banche e le reti di promotori finanziari si sono decise a consigliare ai clienti i piani di accumulo del capitale (pac).

Il tuo dubbio, caro Lettore, che questa strategia sia solo un'abile manovra di marketing per vendere prodotti e raccogliere soldi, è legittimo.


E' anche legittimo il tuo secondo dubbio: ovvero che le banche non suggeriscano strategie di investimento profittevoli per i clienti, ma per loro stesse.


Di questo però parleremo la prossima volta


Buon investimento



lunedì 7 dicembre 2009

Un illuminante confronto ed un augurio caloroso di buone feste

Un luogo comune negli ambienti della finanza, è che un investimento di lungo periodo sul mercato azionario, attraverso un fondo di investimento, darà risultati superiori a quelli ottenibili con un titolo di Stato.

E' una storiella familiare, vero? L'impiegato della nostra banca o l'elegantissimo promotore finanziario ce lo hanno ripetuto molte volte. Ora faremo un semplice confronto numerico per valutare quanto sostenuto a spada tratta dal nostro interessato interlocutore. Mentre il titolo di Stato, infatti, non ha nessun tipo di costo, il fondo di investimento ne ha almeno due: la commissione di ingresso e quella annuale di gestione.

Prendiamo ora in considerazione uno dei più longevi fondi comuni italiani: Anima Fondattivo.

Esso valeva il 3/1/1994 € 5,43.

La caratteristica dello strumento, appartenente alla categoria dei fondi flessibili, è che dà la massima libertà al gestore nello scegliere gli investimenti.

La quotazione al 1/12/09 era € 13,045 (fonte: http://www.fondianima.it/).

Il rendimento annuo composto netto, tenuto conto della commissione di ingresso del 4% è stato, in questo lungo periodo, del 5,39%.

Per soddisfare la legittima curiosità del lettore esigente riporto in fondo i calcoli dettagliati.

Se avessimo investito nel lontano 1994 € 1.000 in questo fantastico strumento, avremmo ottenuto oggi € 2.306,30.

Immaginiamo ora che un altro risparmiatore avesse sottoscritto, in tale data, un Buono Postale Fruttifero presso un qualunque ufficio postale per lo stesso importo: € 1.000.

Al 1/12/09 egli si ritroverebbe un capitale pari ad € 3.457,93

(fonte: http://www.cassaddpp.it/, la Cassa Depositi e Prestiti dove confluisce il denaro raccolto attraverso le Poste Italiane).

Il rendimento netto annuo sarebbe stato, in termini di interessi composti, dell'8,10%. Ciò però non è tutto: chi ha investito in buoni postali ha dormito sonni tranquilli, mentre chi ha sottoscritto il fondo Anima ha attraversato periodi “ansiosi” come si vede dall'andamento grafico della quota:








Al contrario il grafico dell'andamento del valore del buono postale è una linea continua, sempre crescente:



Ricordo che quando studiavo statistica il mio professore ripeteva abitualmente che “un grafico vale più di mille parole”....

Un affettuos augurio e buon investimento...

Dettagli dei calcoli:
Al 3/1/1994 la quota del fondo valeva € 5,43. L'importo investito al netto della commissione di ingresso è € 960 (1000 * 0,96) e le quote acquistate sono .176,796 (960/5,43)
Al 1/12/09 il controvalore delle stesse è divenuto uguale a € 2.306,30 (13,045 * 1176,796).
I giorni che separano le due date sono 5811.




Rendimento =
Per il Buono postale invece avremo:
Rendimento =

martedì 24 novembre 2009

Benvenuto!!

Caro Visitatore,
ti ringrazio per avere visitato il mio blog.
Non ti nascondo di essere molto emozionato, perché questo è il mio primo post nel mio blog... wow...
Ti starai chiedendo di che cosa parleremo in questo "diario" ed io sono felice di risponderti.
Ci occuperemo di risparmi ed investimenti, ma lo faremo in modo frizzante e con spirito critico.
Se sei stufo di leggere previsioni sui mercati finanziari che gli esperti fanno con l'unico scopo di essere poi smentiti, sei approdato nel porto giusto.
Ti aiuterò ad approfondire altri aspetti relativi agli investimenti, aspetti di cui nessuno ha interesse a parlare e che rimangono, appunto, segreti.
Scriverò in modo irregolare, lo farò solo quando avrò qualche cosa di interessante da dire, qualche spunto di riflessione che mi ha particolarmente ispirato.
Ti spiegherò come fare a non essere ingabbiato in strumenti finanziari carichi di costi e ti darò utili chiavi di lettura per essere sempre attento ed accorto quando ti rechi in banca per informarti sui tuoi soldi o per investire i tuoi risparmi.
Che cosa ti chiedo in cambio? Una cosa importantissima che sono fiero di ottenere: la tua attenzione...
Sei pronto a seguirmi? Bene, partiamo...