lunedì 29 marzo 2010

Due Ottimi Motivi Per Evitare Le Polizze Vita

Se hai un figlio piccolo, capirai bene ciò che sto per dirti. Se non lo hai immagina di essere genitore di un bimbo di, diciamo, cinque anni.
E mentre il piccolo è seduto in soggiorno ed è impegnato con un gioco di costruzioni in legno, tu leggi la posta appena arrivata.

Apri una delle lettere che hai trovato nella cassetta ed estrai un pieghevole che pubblicizza una polizza auto per neopatentati.
“Assicura l'auto di tuo figlio da noi e risparmia fino al 30% sulla sua prima polizza”.
Sollevi lo sguardo dal foglio, osservi tuo figlio che gioca e pensi: 'è un po' presto. Ci penserò tra tredici anni'.

Che cosa cerco di trasmetterti con questa storiella?

Due cose:
1) ti conviene assicurarti solo quando intendi coprire un rischio
2) ti conviene assicurarti solo quando il rischio da coprire è reale.

Ora pensa alla polizza vita, a quella che la tua banca, il tuo promotore finanziario o la tua assicurazione ti ha da poco suggerito per proteggere il tuo futuro tenore di vita. Tu sei ancora giovane, hai quarant'anni o meno, che senso ha per te assicurarsi contro il rischio di vivere troppo a lungo quando sarai in pensione? Stai ancora lavorando...
La verità è che non ha nessun senso.

Fai bene a creare un piano di risparmio già oggi per poter disporre delle somme necessarie ad assicurarti, in futuro, il rischio. Ma stipulerai il contratto solo quando questo si presenterà.

Fino a che lavori il tuo obiettivo deve essere uno solo: risparmiare ed ottenere un buon rendimento dai tuoi soldi.

Quando poi deciderai di andare in pensione, stipulerai la polizza vita grazie ai risparmi sino ad allora accantonati. Se ti assicuri troppo presto, rinunci a gran parte degli interessi che i tuoi soldi possono darti.

Ti propongo un esempio, così ti renderai meglio conto di quello che voglio dirti.
Pensa di essere un aitante quarantenne e di stipulare oggi una polizza sulla vita della durata di venticinque lunghi anni. Cosa accadrebbe se dovessi morire prima della scadenza? Non vorrai mica che la compagnia trattenga i tuoi soldi vero?

L'assicurazione ha fatto lo stesso ragionamento: ha inserito in contratto una clausola di 'controassicurazione' che garantisce ai tuoi eredi il pagamento dei premi che tu avevi pagato. Come puoi immaginare, però, questa clausola ha un costo. Aggiungi anche gli oneri che gravano su ogni tuo versamento e capirai perché dopo esserti svenato per 25 anni otterrai una rendita modesta.

Ho creato per te un preventivo grazie al software che la mia banca utilizza. Ho ipotizzato i seguenti dati:

età attuale: 40 anni
sesso: maschile
durata: 25 anni
premio annuo pagato: € 4.000
rendita minima garantita: € 6.367.

Il prospetto mi dice che le somme da me pagate, al netto dei costi, avranno un rendimento minimo del 2%, già calcolato nella rendita finale. Vuoi che quantifichiamo questi costi? Eccoti servito...

Nell'ultima pagina del prospetto apprendo che, in alternativa alla rendita, potrò ottenere alla scadenza un capitale pari a € 109.045.

La rata anticipata necessaria per costituire tale capitale, con 25 anni di versamenti al 2% annuo è pari a € 3.337,68
I costi ammontano quindi a (€ 4.000 - € 3.337,68) € 662,32 per ogni pagamento effettuato. Non te lo aspettavi vero?

Ti rivelerò un'altra notizia: la compagnia assicurativa non è obbligata a comunicare questo costo, a meno che tu non ne faccia esplicita richiesta.

Ora immagina di impiegare per tuo conto i € 4.000 annui al tasso del 2% annuo, magari utilizzando dei normalissimi titoli di stato con scadenza lunga.
Al compimento del sessantacinquesimo anno avrai € 130.683,62

Che cosa accadrebbe se andassi alla medesima assicurazione nel giorno della stessa scadenza in compagnia di questo 'malloppo'? La rendita cui avresti diritto, se avessi oggi 65 anni, sarebbe di e 4.443.
Si tratta solo di un'ipotesi, perché tra 25 anni la vita media si sarà allungata così la rendita sarà più bassa di questa calcolata oggi.
La differenza però sarà così ampia e pari a € 443 annui? Non credo.

Tieni ben presente che 25 anni sono lunghi. Pensa se 25 anni fa avresti immaginato di poter gestire oggi il tuo conto in banca utilizzando un pc e restando comodamente seduto in spiaggia.
Eppure è successo. Come sai già la gestione di un c/c presso una banca on-line è più conveniente rispetto ad uno tradizionale.

Perché non potranno nascere, nel prossimo futuro, anche delle assicurazioni sulla vita on.line? Minori costi delle stesse rispetto alle compagnie tradizionali significherà per te maggiori rendite, a parità del versato.

Ecco perché ti consiglio di non stipulare nessuna polizza oggi.

Inizia invece da subito a risparmiare per garantirti una pensione integrativa, ma fallo utilizzando i normali strumenti finanziari.
Evita in modo fermo le polizze vita, mentre aspetta ad aderire al fondo pensione perché ho delle cose interessanti da dirti su di loro ma in un prossimo post.

Solo quando sarai pronto per andare in pensione, ti preoccuperai di cautelarti.
O ti preme assicurare l'auto di tuo figlio ora che ha 5 anni e gira per il cortile in bicicletta?

Buon investimento

venerdì 26 marzo 2010

La Difesa dell'Avaro


L'amico Light Quantum, che segue il mio blog, è un esperto della Scuola Economia Austriaca.

Io ne so davvero poco e così gli ho chiesto di scrivere un articolo per noi.

Lui ne ha scritti addirittura due. Li ho trovati molto interessanti e ben scritti, così li pubblico volentieri. Iniziamo con il primo?

Una delle figure più disprezzate oggigiorno è sicuramente quella del taccagno, dell’avaro, di colui che non spende i propri soldi.

Vi sarà capitato di vedere in tv o al cinema uno dei tanti adattamenti della famosa novella “A Christmas Carol” di Charls Dickens in cui i tre fantasmi del Natale passato, presente e futuro fanno visita all’avaro Mr Scrooge, un tirchio, ricco e avaro finanziere che non spende nulla nemmeno per sé e che ritiene il Natale è una perdita di tempo che intralcia solo il commercio e il guadagno.

Da Dickens in poi, oramai l’icona dell’avaro è entrata a far parte del folklore popolare fino al punto che oggi nei libri di testo del primo anno di economia il taccagno venga addirittura incolpato della disoccupazione, del ciclo economico, delle recessioni. Il famoso “paradosso del risparmio” insegna ai giovani studenti che se il risparmio può essere sì consigliabile per il singolo o per la famiglia, può rivelarsi controproducente per l’economia nel suo insieme. La dottrina economica che ha il coraggio di sostenere una simile corbelleria è la tanto osannata teoria Keynesiana (da John Maynard Keynes), che è poi quella oggi prevalente e regolarmente insegnata nelle nostre università.

Secondo questa teoria quindi più vi è risparmio in un’economia, meno si spende per i consumi, e meno si spende, meno saranno i posti di lavoro.
Questo concetto è del tutto errato e anzi, sono molti i benefici che derivano dal risparmio!
Fin dal giorno in cui il primo cavernicolo ha messo da parte dei semi di grano per poterli utilizzare in futuro, infatti, l’umanità è in debito verso i risparmiatori, gli accantonatori e gli avari. E’ solo a coloro che in passato non hanno consumato subito le loro riserve di ricchezza che noi dobbiamo i beni capitali d’investimento (come i macchinari, le industrie…) che ci permettono oggi di avere un tenore di vita avanzato. E’ anche vero che molto spesso questi soggetti si arricchiscono più degli altri ed è probabilmente per questo che si sogno guadagnati tanto disprezzo (e tanta invidia!).

Ma questa ostilità è del tutto immeritata perché gran parte degli stipendi guadagnati dalle masse dipendono strettamente da quanto il risparmiatore riesce ad accumulare denaro. Ci sono di sicuro diverse ragioni per cui un lavoratore italiano oggi ha un tenore di vita molto più alto rispetto ad un suo pari, diciamo, boliviano. L’istruzione e la salute giocano certo ruoli importanti, tuttavia il contributo principale è dovuto alla quantità maggiore di capitale immagazzinato dai risparmiatori e datori di lavoro italiani rispetto a quelli boliviani. E questo non è un caso! Il risparmio storicamente è sempre stato l’ingrediente fondamentale per far alzare le masse al di sopra del livello dei selvaggi.

Potreste a questo punto obbiettare che sì, il risparmio rivolto all’investimento e quindi un’accumulazione di capitale è sicuramente benefica perché il denaro è in un modo o nell’altro impiegato a livello imprenditoriale per produrre qualcosa di utile.
Giusto, ma questo è logico e risaputo! Ma che dire del semplice accantonamento, cioè del trattenere denaro dal dispendio consumistico? Non è del tutto sterile lasciare del denaro accaparrato in banca o, ancora peggio, sotto al materasso? Chi non spende e accantona i propri soldi, si potrà dire, diminuisce il denaro incassato e guadagnato dai venditori al dettaglio, costringendo questi ultimi a licenziare dipendenti e a ridurre gli ordini ai fornitori. I fornitori, a loro volta, saranno costretti a ridurre il personale e a tagliare le commesse ai grossisti.

L’intero processo, originato da colui che non spende (l’avaro accantonatore), si ripeterà lungo tutta la catena produttiva. Via via che i dipendenti vengono licenziati, avranno meno soldi da spendere in beni di consumo, accentuando così il processo. Il non spendere è dunque non solo sterile, ma, di più, risulta distruttivo ed è alla causa delle crisi economiche.

Questo ragionamento è in effetti plausibile, ma ha una grave falla.
Per sapere qual è... aspettate il prossimo post. O provate ad indovinare!


Noi iniziamo con il ringraziarlo per l'articolo e pazientiamo qualche giorno prima di leggere la seconda parte.

Buon fine settimana

lunedì 22 marzo 2010

S.O.S.

Tata Lucia è un mito.

E' la protagonista di un reality in onda su La7, SOS Tata.
Il suo compito è educare e ristabilire l'ordine nelle famiglie 'fuori controllo', con figli assolutamente ingestibili. Lucia ha una settimana a disposizione per osservare la situazione esistente, dare delle nuove regole e ristabilire l'ordine in casa.

La famiglia com'è ovvio si sente sotto pressione da norme non sempre facili da accettare. I bambini strillano, si ribellano, i genitori sono in sofferenza.
Se hai dei figli capisci bene che cosa intendo dire. Ma anche se non ne hai sei abituato a rispettare delle regole.
Al mattino ti svegli sempre alla stessa ora, quando guidi l'auto devi stare a destra e fermarti quando il semaforo è rosso e così via.

Ma se le regole fanno parte della vita quotidiana, perché non ce le diamo anche per quanto riguarda gli investimenti?

Mi credi se ti dico che le persone cadono in preda all'avidità ed alla paura perché non si sono date delle regole?
E' un aspetto molto importante. Giulio è uno dei miei più 'vecchi' clienti. Ha notevole fiuto sul momento in cui investire in azioni, per cui ha guadagnato molto negli anni. Purtroppo però i suoi investimenti sono sempre in perdita. Come mai? Perché non ha una strategia che gli permetta di vendere quando il mercato cambia direzione.

Se ci fai caso, tutti ti dicono quando comprare ma nessuno presta attenzione a quando uscire dal mercato.
Eppure è altrettanto importante. Io non sto in tua compagnia una settimana, come tata Lucia. Non so come ti comporti quando investi i tuoi soldi, ma una cosa credo di saperla.
Probabilmente lo fai senza una strategia ben definita.

Una di queste potrebbe essere l'investimento 'a rate', oppure qualche modello più sofisticato. In seguito ne vedremo alcuni con i propri pregi e difetti. La cosa più importante però è stabilire a priori un piano di azione e seguirlo.

Potresti, ad esempio, decidere di vendere quando i tuoi investimenti perdono il 10% dal massimo raggiunto in precedenza.
La cosa è molto più semplice di quanto tu possa immaginare. Al venderì registri su un foglio excel il valore dei tuoi investimenti. Per ognuno di essi ne calcoli il 90%, cioè il 10% in meno. Quando il prezzo tocca quel valore, vendi.

In questo modo otterrai il risultato di lasciare correre i profitti ma di tagliare le perdite.
Se il mercato cambia in maniera rapida la propria direzione eviterai di comportarti come Giulio che resta 'bloccato'.
Nel 2000 avevo comprato delle azioni della Libertel su consiglio di un operatore di Londra. Pur avendole pagate care guadagnavo circa l'8%. Come puoi immaginare non le ho vendute. Quando nel 2003 la Libertel è stata acquistata dalla Vodafone il prezzo che ne ho ricavato è stato del 50% inferiore a quanto le avevo pagate. Altro che guadagno.

Porsi delle regole di comportamento però non basta. Bisogna anche avere la fermezza di applicarle. Questa è la parte più difficile. Tutti possiedono la razionalità per impostare un piano di investimento efficace, ma pochi hanno il cuore di seguirlo fino in fondo.
Prenditi un po' di tempo. Siediti alla tua scrivania in un momento in cui ti senti ispirato. Scrivi su un foglio le regole che desideri seguire per i tuoi investimenti.

Ad esempio puoi scrivere 'investire la quota del mio patrimonio da destinare in azioni quando il mercato perde il 15% e vendere quando il mercato sale del 20% rispetto il mio prezzo di acquisto'. Oppure, seguendo il mio consiglio di lasciar correre i profitti, puoi decidere di vendere quando il valore del tuo investimento arretra del 10%.

Non è così importante la regola che ti dai quanto la scelta di impostare un piano e di seguirlo.
Ti assicuro che dopo ti sentirai bene. Con il tuo lavoro hai scelto di non permettere che le tue emozioni avvelenino il risultato economico dei tuoi investimenti. Ora non dovrai più preoccuparti di seguire le indicazioni del tuo cervello emotivo. Hai tracciato il sentiero che ti porterà verso migliori soddisfazioni dai tuoi soldi. Ora percorrilo.

Buon investimento

venerdì 19 marzo 2010

Di Cosa Vuoi che Ti Parli?

Si sta per concludere la settimana di consulenza gratuita.

Al di là degli ultimi ritardatari che ancora non hanno scritto, debbo dire che l'iniziativa è stata un successo.
Se da un lato rispondere alle domande di aiuto ha richiesto risorse in misura maggiore a quanto avessi preventivato, dall'altra sono molto soddisfatto.

I motivi sono due:
a) ho reso un servizio utile a chi mi ha interpellato, ricompensando così dell'assiduità con cui seguite il mio blog
b) noi italiani siamo ancora un popolo di risparmiatori e siamo sempre attenti a dove mettiamo i nostri soldi. Le domande cui ho risposto dimostrano come sia gradito, in modo particolare, un servizio di consulenza super partes, efficace ma soprattutto indipendente

E mentre faccio a tutti i papà i miei migliori auguri per la loro festa, mi complimento con gli stessi per aver deciso di dedicare un po' del loro tempo per diventare investitori migliori ed ottenere di più dai propri soldi.

I temi più caldi delle consulenze hanno riguardato:
gli investimenti alla posta
- le polizze vita
- i fondi pensione

Non è un caso che le banche spingano proprio gli strumenti 'pensionisitici' a loro e per te molto cari.

Nel prosieguo dei miei post ci addentreremo a fondo in questi aspetti, insieme ad altri argomenti che sto studiando per te.
Se vuoi approfondire alcuni temi che ti interessano in modo particolare, ti chiedo di farmelo sapere.
Utilizza lo spazio per i commenti, senza bisogno di registrarti. Scrivi e basta.
Terrò conto delle tue richieste e studieremo a fondo quello che interessa a te.

Prima di salutarti, ti avviso che presto ci sarà una sorpresa.
Alcuni amici che mi hanno scritto privatamente sanno già di che cosa si tratta e chiedo quindi a loro di non dire nulla.
Pasqua si avvicina e presto romperemo l'uovo....


Buon investimento

giovedì 18 marzo 2010

Piccolo Spazio Pubblicità....

La finanza non è il solo argomento per il quale c'è un grande bisogno di aiuto.

Un altro argomento che ci tocca tutti da vicino è l'informatica. L'amico Antonio Cantaro dell'Istituto Majorana di Gela da qualche tempo insegna cose utilissime a chi utilizza il pc.

Se vuoi essere sempre aggiornato sui segreti bancari, dai un'occhiata alle videoguide di Antonio. Ti insegneranno a sfruttare al meglio i feed per sapere immediatamente quando c'è un nuovo post sul mio blog.

Le guide del Majorana sono tutte gratuite ed utilissime.
Provale...

Saver

Altritalia Pubblica Altri Segreti Bancari

Sono stato invitato a collaborare con il sito web
http://altritalia.altervista.org/

Ho accettato molto volentieri, per cui se lo desideri potrai leggere i miei articoli anche là.

A metà pagina, sulla destra, c'è il menu ARGOMENTI. Selezionalo e scegli Difersi dalle Banche. E' la rubrica che curo io.

Non ti annoierò con ripetizioni inutili, perché gli argomenti trattati si completeranno benissimo con quelli esposti qui.

Hai una nuova ed ulteriore fonte di notizie. Se apprezzi il mio blog, leggi anche quello che scrivo su Altritalia.

Ti aspetto
http://altritalia.altervista.org/

mercoledì 10 marzo 2010

Risparmiatore, Ho Una Notizia Fantastica Per Te

Come puoi sapere se i tuoi attuali investimenti sono davvero redditizi?

Come puoi valutare obiettivamente le proposte della tua banca?

Voglio offrirti un regalo. Per tutta la settimana dal 15 al 19 marzo 2010 sarò a tua disposizione, gratuitamente, per darti dei consigli personalizzati.

Pensa al vantaggio di ottenere una risposta ai tuoi dubbi, in modo assolutamente oggettivo ed indipendente a costo zero.

E mentre otterrai una consulenza relativa ai tuoi investimenti attuali o futuri, beneficerai della più totale riservatezza.
Ti risponderò in forma privata, via mail. Non conoscerò mai nulla di te: né il nome, né la città dove vivi, niente.

Non spenderai nemmeno un centesimo, ma otterrai il parere di un esperto. Ti assicuro che non farò spamming e che l'adesione a questa iniziativa non implicherà nessun obbligo da parte tua.
Che cosa aspetti? Mandami una mail: bancariopentito@gmail.com
Ti risponderò prestissimo.

Le richieste pervenute venerdì 19 marzo saranno soddisfatte nei giorni successivi. Dal sabato 20 non risponderò più a nuove domande.

P.S. Il mio tempo è limitato, scrivi subito. Ponimi adesso le tue domande...
Saver

venerdì 5 marzo 2010

Il Signore dei cervelli


Ennio Doris, il patron di banca Mediolanum, è un uomo di grande talento. E' riuscito persino a costruire una banca intorno a te tracciando un cerchio sulla sabbia. Al centro però c'è lui e non tu...

Ammiro l'inventiva di questo signore. E' estremamente abile nel creare prodotti finanziari redditizi per la sua azienda riuscendo a farli apparire interessanti per te.

Vuoi un esempio? Perfetto. Ti parlerò proprio del conto corrente freedom, che ti rende il 2,05% netto. 'Perché è il netto che conta per te, non il lordo'.

Nella versione in vigore fino a marzo 2010 il conto prevede che:

1) il saldo sino a 15.000 euro sia infruttifero.

2) le somme eccedenti i 15.000 euro siano investiti nella polizza vita Mediolanum plus. Essa impiega i premi in una gestione obbligazionaria i cui rendimenti ti sono riconosciuti. C'è l'inghippo? Eccome...

Anzitutto immagina di investire per 6 mesi 20.000 euro. Gli interessi che percepirai sono calcolati solo su 5.000 euro e saranno pari a 51,25 euro. Poiché però tu ne hai impiegati 20.000 il rendimento per te si ridurrà allo 0,5125%. Netto, però...

Se durante questo periodo prelevi dal conto, Mediolanum rapidamente effettuerà un giroconto dalla polizza al conto corrente per essere sicura che tu abbia sempre 15.000 euro che non ti rendono niente.

Non solo. Le condizioni di polizza recitano: 'Al rendimento conseguito dalla Gestione Interna Separata “MEDIOLANUM FREEDOM FUND” può essere applicata una trattenuta, variabile trimestralmente, che non potrà comunque risultare superiore al maggiore tra il 50% del rendimento stesso e lo 0,50%'

Difficile vero? Però è un mirabile esempio di come si possa descrivere la realtà spacciandola per un'altra.

Ti ridico il medesimo concetto in modo più comprensibile. Al rendimento della gestione sarà applicato un costo in termini di minor rendimento. Tale costo sarà pari alla metà del rendimento ottenuto con il minimo dello 0,50%.

La gestione ha fruttato il 4%? tu prenderai il 2%.
La gestione ha prodotto l'1%? Tu prenderai lo 0,50%.
Se a te danno il 2,05% significa che loro guadagnano il doppio, senza contare i 15.000 euro che prendono a prestito gratis....

Non finisce qui. Immagina di entrare in banca e di avvicinarti alla scrivania dell'operatore. Sei guardingo vero? E' normale e fai bene ad esserlo.

Immagina ora di essere comodamente seduto nella poltrona di casa tua. E mentre ti distendi dopo una giornata di lavoro ascolti il venditore Mediolanum (Family Banker). La tua attenzione è più bassa, è vero o no?

Sarà quindi più facile per lui convincerti. Non a caso questi personaggi incontrano i clienti la sera, quando sei rilassato e meno propenso a prestare attenzione. Poi la sera diventa notte e pur di congedarsi dall'elegante e profumato Family Banker tu firmi.

Ti è già capitato? Rilassati.

Hai trenta giorni di tempo per recedere dal contratto senza corrispettivo. Affrettati a esercitare questo tuo diritto!!

Buon investimento