lunedì 22 febbraio 2010

La (mal)educazione finanziaria

Gianluca è un brillante laureato in legge.

Il suo sogno è diventare avvocato civilista per occuparsi in particolare del diritto di famiglia e proseguire così la carriera del padre, anch'egli brillante avvocato.

A dispetto dell'ottima votazione di laurea e della brillante preparazione, Gianluca ha dovuto affrontare l'esame di stato per ben tre volte consecutive.
La commissione è formata da avvocati, per lo più affermati, così non vede di buon occhio che entrino nuovi concorrenti.

Le barriere all'ingresso sono quasi insormontabili.
Gianluca alla fine ce l'ha fatta ma tu, caro risparmiatore, spesso ti trovi dinanzi una barriera insuperabile, del tutto simile a quella dell'aspirante avvocato.

Ti spiego il concetto con riferimento ad una notizia.

Su La stampa di sabato 20 febbraio è comparso un articolo che informava circa la nomina di Domenico Siniscalco presidente di Assogestioni.
Un docente di economia, attivo presso l'ateneo torinese, è diventato il capo del sindacato delle società che gestiscono fondi di investimento.
Può secondo te un professore universitario che riveste una carica simile diffondere la sana cultura finanziaria? Evidentemente no.

Ora ti è chiaro il paragone con l'esame da avvocato. Se le scuole e le università, titolari del sapere, sono in collusione con il sistema bancario e finanziario, nemmeno loro saranno in grado di erogare una vera cultura finanziaria.

Ricordi i promessi sposi? Renzo si era rivolto ad Azzeccagarbugli affinché difendesse i suoi interessi, mentre questi era amico proprio della persona contro cui si sarebbe dovuto schierare, don Rodrigo.

L'interessante blog www.banknoise.com si è occupato della questione in un articolo del 16 febbraio.

Se nemmeno la scuola può aiutare i cittadini a diventare finanziariamente più preparati, quali soluzioni ci sono a questo delicato problema?

Per fortuna ci sono alcune fonti di informazione indipendenti, fuori dal coro, che cercano di aiutare le persone a diventare investitori più consapevoli.

Nel mare di internet noi siamo una di queste.

Tu continua a seguirmi....

Saver

3 commenti:

  1. La scuola è ormai da molto tempo in mano allo stato che come tale è interessato più a indottrinare i ragazzi che a formare. Anche nelle università dove si insegna economia, qual è l'approccio economico che viene insegnato? Quello keynesiano il quale, con fondamenti teorici fallaci, giustifica il masiccio intervento statale nell'economia e nella finanza. Non per niente è stata l'imposizione statale ad abolire il gold standard (che era sorto naturalmente tra la gente) e far nascere il sistema delle banche centrali che decidono di quale e quanta moneta far circolare. Il tutto a vantaggio della casta politica e dei loro amici...

    Per fortuna la rete ci permette di avere una visione differente della realtà ed a farci aprire un po' gli occhi. Grazie anche a te.

    LightQuantum.

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  2. Light, i tuoi commenti sono sempre molto pertinenti. Credo che un post che tratti le basi della Scuola austriaca interesserebbe molto i lettori. Ti va di scriverlo tu? Io lo pubblicherò inserendo, ovviamente, la tua firma.
    Grazie per le gentili parole di apprezzamento al mio lavoro :)

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  3. Tu mi lusinghi! :-D Ma credo che se avrai un po' di pazienza posso provare a buttar giù qlcosa nei ritagli di tempo libero. Ci risentiamo.
    Grazie della proposta.

    LightQuantum

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