venerdì 29 gennaio 2010

Il portafoglio del pescatore




Caro Lettore,
forse avrai trovato gli articoli precedenti un po' troppo generici. Forse avrai pensato: “come posso concretamente investire i miei risparmi...”?

Sappi che ti capisco benissimo, e proprio per questa ragione oggi cambiamo decisamente strategia.

Quello di cui parleremo è il portafoglio del “pescatore”, ossia l'investimento ideale per chi, come te, vuole impostare una certa diversificazione e poi andare a pescare oppure dedicarsi agli hobby che preferisce.

Ciò che ti scriverò, da qui in avanti, è stato preso ed adattato dal sito www.investmentu.com, in inglese e non costituisce sollecitazione all'acquisto di strumenti finanziari.

L'idea di base, che fruttò il premio nobel nel 1990 ad Harold Markowitz, è semplicemente quella di diversificare per non mettere tutte le uova nello stesso paniere.
Miscelando diversi tipi di investimenti, i cui rendimenti non si muovono in modo sincrono, si ottiene il risultato di stabilizzare il ritorno totale.

Immagina ad esempio, per semplificare, che una parte del tuo portafoglio sia investita in un certo modo e dia il 10% di resa mentre l'altra parte stia perdendo il 2% e che tali valori si muovano al contrario, ossia quando il rendimento di uno sale l'altro scende. Bello, vero? Il tuo portafoglio darebbe un rendimento positivo in ogni situazione...

Non è necessario disporre di un software di ottimizzazione per impostare questa strategia. Tutto ciò che devi fare è dedicare una quindicina di minuti all'anno al tuo portafoglio. Poi puoi andare tranquillamente a pescare...

Uno dei migliori modi per ottenere una buona diversificazione dei tuoi impieghi è quella di utilizzare quote di fondi comuni di investimento, purché a basso costo.
Detenendo molteplici titoli il fondo ti evita il rischio di perdite considerevoli se uno di essi scende drasticamente, come purtroppo abbiamo constatato lo scorso anno.
Un fondo detiene decine o centinaia di titoli contemporaneamente.
Il portafoglio del pescatore prevede la seguente “allocazione” costruita utilizzando gli etf: (fai clic sull'immagine per ingrandirla)






Come puoi notare, il portafoglio del pescatore include anche classi di investimento di per sé rischiose (come l'oro o i mercati emergenti) ma tra loro poco correlate.
In altre parole, il punto di forza del modello è l'andamento asincrono dei suoi componenti: quando alcuni di loro salgono, altri scendono così da offrire un rendimento complessivamente stabile.

Una volta all'anno dovrai semplicemente riportare i pesi ai valori iniziali vendendo in parte gli investimenti che sono saliti (cosicché il loro peso è aumentato) per comprare quelli che sono scesi (cosicché il loro peso è diminuito).

Io ho considerato gli etf che dessero anche un dividendo periodico, così da generare anche un reddito dal portafoglio, ma nessuno ti vieta di usarne degli altri...

In ogni caso tutti gli strumenti presentati sono quotati sulla Borsa Italiana per cui la strategia è anche di immediata attuazione e non ti espone a complicazioni di tipo fiscale.

Se sei un appassionato della selezione dei singoli titoli, non preoccuparti: è dimostrato che circa il 90% del rendimento di un portafoglio dipende dalla selezione delle classi di investimento (azioni, obbligazioni, metalli preziosi, ecc.) mentre la selezione dei titoli insieme con il “market timing” pesa solo per il restante 10%.

Sono anche certo, caro lettore, che non ti sarà sfuggito che per due classi di investimento non abbiamo specificato il tipo di titolo.
Per quanto riguarda il conto deposito lasceremo a te la scelta, mentre nel prossimo post vedremo quali criteri seguire per scegliere un buon fondo immobiliare.

Buon fine settimana e buon investimento

2 commenti:

  1. D'accordissimo, nel lungo periodo però (20-30 anni)!
    Farei poi spazio per un altro 5% di oro fisico, nel senso di monete d'oro o lingotti.

    LightQuantum

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  2. Sei molto ottimista Light!!! :)
    Sono d'accordo con te che in questo momento il lungo periodo appare forse un po' troppo esteso ma questo portafoglio va visto in un'ottica di almeno una decina di anni. La presenza di strumenti a basso costo inoltre evita che la detenzione "ad oltranza" corroda il valore degli attivi. Inoltre ridurre i rischi non significa eliminarli...

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