E' una storiella familiare, vero? L'impiegato della nostra banca o l'elegantissimo promotore finanziario ce lo hanno ripetuto molte volte. Ora faremo un semplice confronto numerico per valutare quanto sostenuto a spada tratta dal nostro interessato interlocutore. Mentre il titolo di Stato, infatti, non ha nessun tipo di costo, il fondo di investimento ne ha almeno due: la commissione di ingresso e quella annuale di gestione.
Prendiamo ora in considerazione uno dei più longevi fondi comuni italiani: Anima Fondattivo.
Esso valeva il 3/1/1994 € 5,43.
La caratteristica dello strumento, appartenente alla categoria dei fondi flessibili, è che dà la massima libertà al gestore nello scegliere gli investimenti.
La quotazione al 1/12/09 era € 13,045 (fonte: http://www.fondianima.it/).
Il rendimento annuo composto netto, tenuto conto della commissione di ingresso del 4% è stato, in questo lungo periodo, del 5,39%.
Per soddisfare la legittima curiosità del lettore esigente riporto in fondo i calcoli dettagliati.
Se avessimo investito nel lontano 1994 € 1.000 in questo fantastico strumento, avremmo ottenuto oggi € 2.306,30.
Immaginiamo ora che un altro risparmiatore avesse sottoscritto, in tale data, un Buono Postale Fruttifero presso un qualunque ufficio postale per lo stesso importo: € 1.000.
Al 1/12/09 egli si ritroverebbe un capitale pari ad € 3.457,93
(fonte: http://www.cassaddpp.it/, la Cassa Depositi e Prestiti dove confluisce il denaro raccolto attraverso le Poste Italiane).
Il rendimento netto annuo sarebbe stato, in termini di interessi composti, dell'8,10%. Ciò però non è tutto: chi ha investito in buoni postali ha dormito sonni tranquilli, mentre chi ha sottoscritto il fondo Anima ha attraversato periodi “ansiosi” come si vede dall'andamento grafico della quota:
Al contrario il grafico dell'andamento del valore del buono postale è una linea continua, sempre crescente:
Ricordo che quando studiavo statistica il mio professore ripeteva abitualmente che “un grafico vale più di mille parole”....
Un affettuos augurio e buon investimento...
Dettagli dei calcoli:
Al 3/1/1994 la quota del fondo valeva € 5,43. L'importo investito al netto della commissione di ingresso è € 960 (1000 * 0,96) e le quote acquistate sono .176,796 (960/5,43)
Al 1/12/09 il controvalore delle stesse è divenuto uguale a € 2.306,30 (13,045 * 1176,796).
I giorni che separano le due date sono 5811.
Per il Buono postale invece avremo:
ma nel rendimento del fondo azionario hai tenuto in conto le commissioni annue? e i dividendi sono reinvestiti?
RispondiEliminaGrazie per il commento!!
RispondiEliminaSì, ho tenuto conto delle commissioni annue poiché i valori della quota pubblicati sono sempre al netto delle stesse. Dal momento che il fondo è "ad accumulazione" i proventi sono automaticamente reinvestiti similmente a quanto accade con il buono postale per cui il confronto è assolutamente omogeneo...
Grazie della risposta.
RispondiEliminaComunque non sono sicuro che un confronto coerente fra mercato azionario e titoli di stato possa essere fatto confrontanto un fondo comune e un buono postale. Appunto per il fatto che il primo ha delle spese di gestione decisamente superiori al secondo.
Ed è proprio per questo che la banca lo promuove! ;-)
Ciao
Esatto!! Il mio obiettivo è dimostrare come un semplice buono postale negli anni abbia reso di più di un fondo flessibile senza fare correre rischi inutili ai risparmiatori... ;-)
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