martedì 15 dicembre 2009

Il lungo periodo e l'investimento lento

“L'investimento in borsa va visto nel lungo periodo...”. Mi suona ancora nelle orecchie la voce suadente del funzionario di banca che risponde così alla mia obiezione in merito agli scarsi risultati ottenuti dal fondo azionario internazionale da lui consigliatomi anni addietro.

Mi piacerebbe che il lungo periodo non fosse solo un'espressione per indicare un numero imprecisato di anni, ma fosse un concetto più circoscritto. Mi chiedo se dieci anni siano un lungo periodo. Probabilmente lo sono per la maggior parte delle persone. Purtroppo un investimento azionario effettuato 11 anni fa, nel 1998, su un paniere di azioni diversificate a livello mondiale sarebbe, a dicembre 2009, ancora in perdita.

Per essere buoni non consideriamo un fondo di investimento in particolare, ma l'indice MSCI World netto in euro, con reinvestimento dei dividendi, così risparmiamo al nostro gestore la magra figura di aver fatto peggio dell'indice.

Il MSCI World rappresenta l'andamento delle borse mondiali, pertanto è imparziale.

Dal sito www.mscibarra.com ho scaricato la seguente tabella con i valori annuali:

A dispetto del salvifico “lungo periodo” e considerando il reinvestimento dei dividendi, dopo 11 anni di pazienza avremmo perso il 6,326% senza contare gli interessi. Su 11.000 euro impiegati ne avremmo oggi 10.304,14.

Lezione numero 1: il lungo periodo non è la cura per sanare la rischiosità dell'investimento azionario.

Quando investi in azioni, caro Lettore, ricorda sempre che puoi perdere!!

Immaginiamo adesso di suddividere i nostri 11.000 euro investiti in tranches da 1.000 euro annuali.

Le “quote” acquistate sarebbero state le seguenti:

Al 30/11/2009 ci troveremmo con 103,17 quote del valore di 93,674 per un controvalore di euro 9.664,35.


La sorpresa è notevole: da anni ci hanno abituati all'idea che “investire a rate” permetta di ottenere rendimenti migliori rispetto all'investimento una tantum...

Evidentemente qualche cosa non funziona oppure ci hanno raccontato una frottola....


Lezione numero 2: ogni metodo per ridurre il rischio funziona in certi contesti ma non in altri. Il metodo per ridurre i rischi in assoluto non esiste.


L'investimento a rate è un'ottima forma di impiego dei propri soldi, ma presenta un limite: se il mercato sale per buona parte del periodo per poi scendere alla fine, i risultati, come visto, non saranno buoni.


Al contrario se il mercato tracolla non appena il nostro piano è partito per poi riprendersi quando i versamenti stanno per concludersi, allora questo metodo dà risultati davvero brillanti.


Se intendi investire in un momento di mercato in cui le quotazioni ti paiono eccessivamente elevate, da un lato non vuoi “perdere il treno” ma dall'altra hai paura di entrare sui massimi, il metodo dell'investimento a rate fa al caso tuo...


Dopo una rovinosa caduta di tutte le borse mondiali avvenuta nel 2008, le banche e le reti di promotori finanziari si sono decise a consigliare ai clienti i piani di accumulo del capitale (pac).

Il tuo dubbio, caro Lettore, che questa strategia sia solo un'abile manovra di marketing per vendere prodotti e raccogliere soldi, è legittimo.


E' anche legittimo il tuo secondo dubbio: ovvero che le banche non suggeriscano strategie di investimento profittevoli per i clienti, ma per loro stesse.


Di questo però parleremo la prossima volta


Buon investimento



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