lunedì 21 dicembre 2009

Le riviste hard ed i consigli delle banche

La scorsa volta, caro Lettore, ci siamo salutati con una domanda.

Ci siamo chiesti: “ma quando le banche consigliano una strategia di investimento, lo fanno avendo a cuore il guadagno del cliente oppure solo il proprio”?

La risposta, diabolicamente, è: “solo il proprio”.
Le banche offrono strumenti di investimento e danno consigli che permettano a loro stesse di trarre il massimo guadagno, a prescindere da tutto il resto.

Ora ti racconterò una storiella divertente per chiarire il concetto.

Un mio conoscente è titolare di un'edicola situata in un piccolo paese dell'anonima provincia italiana, uno di quei luoghi nei quali la vita scorre tranquilla ed in cui le tradizioni sono dure a morire. Ad un certo punto l'edicolante ha raggiunto la “celebrità” perché è finito sul giornale locale, accusato di aver esposto nella vetrina della sua edicola delle riviste pornografiche.

Il paese era indignato a causa di ciò, ma l'esercente ha candidamente risposto di essere un negoziante che si limitava a vendere i prodotti che il mercato gli chiedeva.
Per lui era assolutamente uguale vendere riviste hard piuttosto che albi da colorare. L' importante era vendere, perché quello era il suo unico obiettivo. La risposta mi ricorda molto la novella di Chichibio cuoco del Boccaccio per la sua arguzia.

L'aspetto che a noi interessa è però un altro: l'edicolante non vende cosa gli piace o cosa è “etico” ma cosa è più richiesto dalla gente.

Lo stesso atteggiamento è tenuto dalle banche. Esse non elaborano strategie efficaci e redditizie ma contro corrente. Esse elaborano strategie che diano al mercato cosa questo chiede.
Se facessero dell'educazione finanziaria perderebbero tempo ed inoltre il cliente smaliziato sarebbe una persona difficile da manipolare. Meglio che resti all'oscuro di certi meccanismi.

Nel corso degli anni abbiamo assistito, purtroppo, a molti esempi che dimostrano come le banche assecondino paura e avidità del risparmiatore al fine di trarre un iniquo vantaggio.
Ecco quello che è successo nel recente passato: nel 1999 e nel 2000 sembrava che le aziende tecnologiche e legate ad internet fossero delle macchine genera soldi per tutti. Invece di mettere in guardia dalla colossale bolla che si stava montando, le banche spinsero molto i clienti verso la sottoscrizione di fondi azionari specializzati nel settore. Facendo leva sull'avidità delle persone ottennero delle grasse commissioni di sottoscrizione e continuarono a lucrare quelle di gestione negli anni successivi, poiché i risparmiatori che avevano subito delle perdite si guardarono bene dal disinvestire i propri fondi.

Nel marzo del 2003 i mercati azionari finirono la rovinosa caduta per iniziare una forte risalita durata sino a fine 2007. Cosa hanno proposto le banche ai clienti nell'inverno del 2003 ossia quando i mercati erano vicini ai minimi? Hai indovinato, amico Lettore, obbligazioni e polizze a capitale garantito. La gente, spaventata da due anni e mezzo di crolli di borsa aveva paura. Il contesto ideale per piazzare costose polizze che non rendessero nulla al cliente ma che gli dessero ciò che lui chiedeva: la tranquillità.

Il 2008 è stato l'anno delle materie prime. Ecco allora nascere fondi e certificati che permettevano di cogliere questa “opportunità”.

Ed ora? Come hai notato le banche ma anche le aziende (come ad esempio Eni) stanno emettendo obbligazioni per lo più a tasso fisso. I tassi di interesse sono ai minimi ed è facile prevedere che nei prossimi anni saliranno, per cui chi ha sottoscritto titoli a tasso fisso resterà di nuovo scottato.

Il consiglio che ti do, caro Lettore, è di ragionare sempre con la tua testa e spesso di fare il contrario di quello che ti viene proposto.

Il luogo comune è: “chi lavora in banca ha più informazioni di me così mi può consigliare bene”.
La verità invece è: “chi lavora in banca deve vendere cosa la banca propone e i prodotti venduti allo sportello sono i più appetibili secondo la logica errata del risparmiatore.”

Se non sai che cosa fare con i tuoi soldi, amico Lettore, lasciali fermi sul conto corrente o sul deposito a risparmio fino a che non avrai le idee più chiare ma non lasciarti sedurre in nessun caso dalle mode finanziarie...

Buon investimento

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