venerdì 23 aprile 2010

Grandi Braccia, Grandi Mani Avrò Per Te

Anna Mazzini, in arte Mina, abbandonò la scena pubblica nel 1978.
E' abbastanza comune tra le persone di successo la scelta di ritirarsi al culmine della propria carriera, nel momento più 'magico'.

Stai tranquillo, io non sono ancora arrivato ad essere una celebrità, per cui continuerò a scrivere i miei post. per te. La tentazione di comportarsi come Mina, però, solletica anche i gestori dei fondi di investimento.
Spesso accade, infatti, che quelli che hanno ottenuto in passato rendimenti stratosferici, non siano più in grado di continuare negli anni successivi all'età dell'oro. Questo fenomeno non riguarda in modo indistinto tutti, com'è ovvio, ma metterti in guardia è mio dovere.

Un lettore del blog mi ha chiesto in privato un consiglio sul fondo Carmignac Patrimoine.
Come forse sai già si tratta di un prodotto bilanciato che ha offerto fino ad oggi ottimi rendimenti. Quando avrai letto con attenzione questo mio articolo capirai meglio perché sono abbastanza perplesso che il futuro sia altrettanto roseo del passato.

Due sono i 'talloni di Achille' dello strumento, perché rappresentano punti critici che è opportuno mettere bene a fuoco:

la dimensione del patrimonio in gestione al 31/12/2009 il fondo aveva una consistenza di euro 14.317.216.788 (fonte:www.carmignac.it). Pensi che sia facile gestire un pachiderma del genere? Tieni presente che un fondo non può investire in titoli dello stesso emittente oltre una percentuale predeterminata del capitale dello stesso, per evitare di assumerne il controllo. Questo fa sì che restano esclusi dai titoli acquistabili, tutti quelli che scambiano poco, o che hanno poco 'flottante'. A mano a mano che il patrimonio cresce, si assottigliano le opportunità di investimento. Va da sé che se non sarà più possibile acquistare titoli potenzialmente interessanti ma poco noti e scambiati al minimo, anche la performance ne risentirà

il livello del rapporto 'prezzo/utili' al 31/3/2010 il P/E medio dei titoli azionari che il Patrimoine deteneva era pari a 14,39 (fonte: www.morningstar.it). Ti ripeto il concetto con parole più semplici: gli attivi del fondo non sono più così 'a buon mercato', per cui la quota del Carmignac è a rischio 'cadute' se e nel momento in cui le borse dovessero scendere. La quota parte che il fondo ha investita in azioni alla stessa data era del 34,20%.

A questo punto voglio aggiungere una considerazione più generale.
Quando un qualsiasi fondo grazie alle “grandi braccia e grandi mani” rappresentate dai rendimenti passati ha raccolto parecchi soldi, chi lo amministra non ha più incentivi a rischiare per distinguersi dalla massa. Ormai le commissioni di gestione producono, in modo automatico, un notevole flusso di reddito per la società che gestisce il patrimonio del fondo, così quest'ultima cercherà di seguire la media dei concorrenti. Il rischio necessario per cercare di battere il mercato non è più remunerativo: il prodotto è osannato dalle banche che lo vendono a piene mani, eventuali errori si ripercuoterebbero in maniera drammatica sulle masse gestite (e quindi sull'ammontare delle commissioni intascate). La strategia migliore da adottare è quella di non scontentare i clienti affinché non disinvestano. Questa è la realtà.

Carmignac come Mina?

Non lo so. Nessuno può saperlo, ma la prudenza è d'obbligo.
In questo panorama mutevole esiste però una certezza: la sottoscrizione di questo fondo, dal nome simile ad un liquore, costa il 4% per la classe A. Se invece scegli la classe E sarai salassato da commissioni di gestione più elevate che compensano il mancato prelievo iniziale.

Sono arrivato al termine del post e, come ti avevo anticipato, è tempo di decisioni. Io ho fatto la mia scelta: non sottoscriverò Patrimoine né lo consiglierò agli amici che seguo privatamente.

E tu che cosa scegli di fare?

Buon investimento

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